Il Pallone d’Oro a Karim Benzema

Il Pallone d'Oro a Karim BenzemaCon un leggero anticipo rispetto al solito, a causa dell’imminente inizio dei Mondiali in Qatar, il 17 ottobre si è svolta la premiazione che ha visto il francese Karim Benzema vincere il Pallone d’Oro 2022, a pieno merito secondo molti siti scommesse online, che gli è stato consegnato da Zinedine Zidane, l’ultimo giocatore francese ad aver vinto l’ambito trofeo nel 1998.

Un trofeo che va a coronare una stagione di cambiamento assoluto per il trentaquattrenne di Lione, il quale nel giro di un anno è passato dall’essere messo ai margini, la cui carriera con la nazionale francese sembrava essere terminata dopo l’esclusione a causa della condanna per estorsione ai danni del connazionale Valbuena, a trovarsi incoronato re del calcio francese. Da non dimenticare la brillante stagione del centravanti con la maglia del Real Madrid, durante la quale ha attivamente contribuito a portare i Blancos alla vittoria sia della Liga che della Champions League, realizzando in totale 44 reti nelle due competizioni, delle quali è stato capocannoniere a pieno merito.

Pallone d’Oro 2022: la classifica finale

La vittoria del trofeo è un sogno che si avvera per Benzema, che se lo è visto recapitare proprio da uno di quei giocatori che è stato il suo modello da giovane calciatore, e che va dunque a coronare un periodo che, a questo punto, sembra aver portato ad un completo perdono del francese, in particolare da parte della nazionale francese da cui è stato escluso per diversi anni.

Ma alla gioia del vincitore si affianca anche una certa amarezza da parte di tutto coloro che non sono riusciti a guadagnarsi un buon piazzamento nella classifica del trofeo, tra cui un Cristiano Ronaldo, in passato plurivincitore, solo al ventesimo posto, anche se si tratta di un risultato coerente con il tentativo di cambiare rotta all’assegnazione del trofeo, che con i criteri precedenti vedeva trionfare sempre i soliti noti. Infatti, ad oggi non si vota più in base all’anno solare ma alla stagione calcistica, e non sono più inclusi i punteggi che valutano l’insieme della carriera, elemento che permette di premiare chi effettivamente ha portato avanti una stagione brillante.

Sugli altri gradini del podio, possiamo trovare al secondo posto Sadio Manè, passato in estate dal Liverpool al Bayern Monaco, e sul terzo gradino Kevin De Bruyne del Manchester City, seguito da Lewandowski e Salah. Per trovare alcuni dei protagonisti della Serie A, però, bisogna scendere fino al 14° posto del rossonero Rafael Leao, seguito al 17° posto da Dusan Vlahovic, passato dalla Fiorentina alla Juventus, e che condivide questa posizione a parimerito con Casemiro, passato dal Real Madrid al Manchester United, e con Luis Diaz, trasferito da Porto a Liverpool. A seguire, troviamo al 25° posto il portiere del Milan Mike Maignan, che conclude le presenze “italiane” in top 30.

Tutti gli altri premi

Pur classificandosi al secondo posto, Sadio Manè non torna a casa a mani vuote dalla premiazione, poiché è stato insignito del Socrates Trophy per le iniziative umanitarie che ha portato avanti, mentre anche Lewandowski, trasferito in estate dal Bayern al Barcellona, pur essendosi classificato ai piedi del podio è stato comunque votato come miglior attaccante della stagione.

Il Kopa Trophy per il miglior Under 21 va alla promessa del Barcellona Gavi, mentre il miglior portiere, insignito del premio Yashin Trophy, è stato Thibaut Courtois del Real Madrid, con un dignitoso quinto posto guadagnato dal rossonero Mike Maignan. Per quanto invece riguarda il premio come miglior club della stagione, il trofeo consegnato dal portoghese Luis Figo è stato consegnato nelle mani del Manchester City.

Un momento particolarmente toccante della cerimonia è stato quello che ha preceduto la consegna del Pallone d’Oro femminile all’attaccante del Barcellona e della nazionale spagnola Alexia Putellas, in cui Andriy Shevchenko, indimenticato in maglia rossonera da tutti gli appassionati del nostro Paese, ha ricordato il dramma che sta tuttora colpendo il suo Paese, l’Ucraina, e che ha avuto inevitabilmente effetti drammatici anche nel mondo dello sport, che da sempre dovrebbe essere foriero di un messaggio di pace e di unione tra i popoli.

Patrizio Annunziata

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