Un noto giornalista inglese del Sunday Times, Andrew Gilligan è stato inviato nella capitale del Kenya, Nairobi per studiare il fenomeno delle scommesse sportive in quel Paese e ciò che ne è venuto fuori è stato davvero sconcertante, infatti in Kenya c’è un assoluto e soprattutto voluto disinteresse per le leggi vigenti le scommesse.
Come si sa in ogni parte del globo è vietato far scommettere le persone al di sotto dei 18 anni, mentre a Nairobi le agenzie di scommesse hanno come migliori scommettitori proprio i ragazzini, i quali cercano attraverso le scommesse di poter migliorare la loro situazione economica dilapidando nella maggior parte dei casi, quel poco denaro che hanno per sopravvivere e vivendo così sempre più nella povertà.
Il dato riportato dall’inviato Gilligan parla di una percentuale esorbitante di scommettitori minorenni in Kenya: ben il 76%, i quali spesso finiscono anche ad avere debiti con le stesse sale di scommesse.
Di solito i proprietari delle agenzie di betting fanno rispettare il divieto di scommettere ai minorenni solo durante il fine settimana quando cioè essendoci più gare è anche maggiore il numero degli scommettitori adulti.
I minorenni invece hanno piena libertà di fare le loro giocate durante tutto il resto della settimana in queste sale che trasmettono gare della Premier League a ritmo continuo e facendo credere ai giovani che ci si può arricchire con il gioco.
Purtroppo i ragazzini sono presi dalla voglia di rivalsa economica ma non conoscendo alcun metodo statistico e matematico del gioco del betting si rovinano con le loro stesse mani.
Scommettere su eventi sportivi è divertente ed appassionante, ma bisogna ricordarsi di farlo sempre con una metodologia e con la massima cautela per non cadere nella ludopatia e questo vale per tutti!
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